Abbiamo intervistato in esclusiva l’agente FIFA Antonio Burdi per chiedergli la sua opinione riguardo le voci di mercato, che vorrebbero l’Inter nuovamente interessata a Lassana Diarra, e le critiche ricevute dalla coppia formata da Mauro Icardi e Stevan Jovetic.
Pensa che l’Inter possa acquistare un altro terzino destro nel caso in cui Montoya dovesse decidere di tornare in Spagna oppure Mancini punterà sui vari Santon, D’Ambrosio e Montoya?
«Penso che un terzino verrà acquistato a prescindere da quello che sarà il futuro dello spagnolo. L’Inter ha bisogno di un terzino destro di livello. È una delle poche zone del campo dove poter fare il salto di qualità. Non che la rosa nerazzurra non abbia buoni terzini, anzi ne ha di ottimi, solo che se dovessi scegliere un ruolo per apportare un miglioramento, direi appunto terzino destro».
Lassana Diarra è stato accostato ancora una volta all’Inter. Pensa che il francese possa essere l’acquisto giusto o vedrebbe meglio l’ingresso di un centrocampista di maggiore qualità?
«Penso che non sia una zona del campo dove sia obbligatorio intervenire. Giocatori con le caratteristiche di Diarra, l’Inter ne ha in abbondanza e penso sia un acquisto inutile. Puntare invece su un eventuale centrocampista di maggiore qualità, significherebbe invece cambiare totalmente politica a stagione in corso, passando dal centrocampo prettamente muscolare, operaio e di enorme quantità a un qualcosa di diverso. E non so fino a che punto questo possa essere un beneficio. Morale della favola non toccherei nulla in quella zona del campo. Piuttosto penserei al mercato in uscita, sistemando qualche esubero che ha poco spazio e dopo di che starei attento a qualche occasione se si dovesse presentare».
In attacco la squadra dovrebbe rimanere così oppure potrebbe arrivare un altro esterno d’attacco (si parla sopratutto di Candreva)?
«Io personalmente rimarrei così. L’Inter è piena di esterni d’attacco, vedi Perisic, Ljajic, Jovetic e Biabiany. La Situazione Candreva non è fantascienza, ma penso sia complicata in termini economici, soprattutto nell’imminente finestra di mercato di gennaio».
Vede il possibile arrivo di Calleri all’Inter (dopo sei mesi di prestito) come il preludio ad un addio di Icardi in estate oppure i due potranno convivere per almeno una stagione?
«Icardi è il presente e futuro dell’Inter. Ovviamente però di qui a fine stagione dovrà confermarsi a suon di reti, facendo crollare tutte le critiche che gli sono state indirizzate durante la prima parte del girone d’andata. Per quanto riguarda Calleri, penso che dopo i sei mesi di prestito, dovrà andare all’Inter in punta di piedi, capendo da sé che solo con il lavoro potrà scalare posizioni. Fino ad allora però Icardi rimane centrale nel progetto, e solo a fine stagione verranno fatte le varie considerazioni del caso».
A proposito di convivenza, Jovetic e lo stesso Icardi continuano ad avere problemi di convivenza in attacco. Pensa che in coppia non funzionino oppure hanno solamente bisogno di tempo?
«Io non capisco da dove derivi tutta questa negatività da parte di molti intorno all’ambiente Inter. A volte vengono creati problemi inesistenti. È vero che da i due attaccanti ci si aspettava di più, ma vorrei ricordare che un attaccante non si giudica solo dalle reti che mette a segno ma anche da tante altre cose. In termini di movimenti, supporto alla squadra, abnegazione hanno dato tutto. Personalmente ritengo Jovetic insieme a Miranda, Murillo e Handanovic uno degli elementi imprescindibili e fondamentali per questa squadra».
Ringraziamo Antonio Burdi per l’intervista e per la disponibilità mostrata.
Fonte: Inter-News.it